Pressione bassa e fragilità: strategie di gestione nella terza età

Pressione bassa negli anziani fragili? Scopri le cause, i rischi e le strategie pratiche per gestirla nella vita quotidiana, in RSA e a casa.


La pressione bassa, o ipotensione, è un fenomeno piuttosto comune tra le persone anziane e spesso sottovalutato. Tuttavia, quando si associa a condizioni di fragilità fisica e cognitiva, può diventare un fattore di rischio importante, incidendo negativamente sulla qualità della vita e aumentando la probabilità di cadute, svenimenti e ricoveri.

Per questo, nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e nei contesti domiciliari assistiti, è fondamentale adottare strategie quotidiane di prevenzione e gestione, capaci di garantire sicurezza e benessere agli ospiti più vulnerabili.

Perché l’ipotensione è pericolosa negli anziani fragili?

In età avanzata, il sistema cardiovascolare è meno efficiente nel regolare la pressione sanguigna, specialmente in risposta a cambiamenti di posizione o a sollecitazioni esterne come il caldo. La cosiddetta ipotensione ortostatica, ad esempio, si manifesta quando la persona passa rapidamente dalla posizione sdraiata a quella eretta, provocando una temporanea riduzione dell’afflusso di sangue al cervello. Questo può causare capogiri, instabilità e cadute, eventi particolarmente rischiosi in persone già fragili o con problemi motori.

Altri fattori che contribuiscono all’ipotensione negli anziani includono: disidratazione, uso di farmaci antipertensivi, sedativi o diuretici, patologie croniche come il Parkinson, e una dieta povera di sali minerali. In questi casi, è necessario intervenire su più livelli, senza sottovalutare anche l’impatto psicologico che episodi frequenti di debolezza o malessere possono avere sull’anziano.

Strategie pratiche per il controllo quotidiano

La gestione dell’ipotensione negli anziani fragili si basa su una serie di accorgimenti personalizzati, da integrare nella routine:

  • Monitoraggio regolare della pressione arteriosa, soprattutto in momenti critici (al risveglio, dopo i pasti, durante i cambi di posizione);
  • Alimentazione equilibrata, con un adeguato apporto di liquidi e sali minerali. In alcuni casi, può essere utile frazionare i pasti per evitare cali pressori post-prandiali;
  • Movimenti lenti e assistiti, specialmente nei passaggi letto-poltrona o durante l’alzata notturna;
  • Uso di calze elastiche o supporti per la circolazione, se indicato dal medico;
  • Revisione della terapia farmacologica, per individuare eventuali medicinali che influenzano negativamente la pressione.

Il coinvolgimento del personale sanitario, dell’educatore e dei familiari è centrale per mantenere alta l’attenzione e favorire una vita quotidiana sicura, attiva e serena. Affrontare la pressione bassa in età avanzata significa proteggere la persona fragile da rischi evitabili, con strategie semplici ma efficaci. È un gesto concreto di cura e prevenzione, che può fare la differenza ogni giorno.